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URBINO TEATRO URBANO: dal 1 al 7 luglio spettacoli, laboratori e tanto altro

URBINO TEATRO URBANO

Dal pianeta Marte alla Balera romagnola, dalla drammaturgia contemporanea alle lezioni di giardinaggio, dalla musica soul alle avventure di Sandokan: la seconda edizione del Festival URBINO TEATRO URBANO si presenta all’insegna dell’eclettismo e del viaggio nei luoghi e nei linguaggi della scena. Dall’1 al 7 luglio la città ducale si trasformerà in un grande palcoscenico dove decine di artisti si alterneranno in un programma eterogeneo e capace di attirare ogni tipo di pubblico.

«La seconda edizione di Urbino Teatro Urbano – commenta Michele Pagliaroni, Direttore Artistico del Festival – è un’epica dell’ascesa, una geografia teatrale e civile. Strade-piazze, “edifici, piccoli o grandi come castelli” mostreranno la loro vocazione all’uso scenico, per una ricerca verticale che è slancio, aspirazione, verso qualcosa che ancora non c’è, verso un altrove. I collegi universitari “lunari” di Giancarlo de Carlo – continua Pagliaroni – saranno la rampa di lancio di un razzo diretto su Marte, che aprirà la strada a fantasticherie da romanzo, alla musica dell’anima, al vento tra gli alberi, a uomini giganti, al Sacro, al Mito e a chi danza sopra a un mondo che non c’è più. Urbino Teatro Urbano è oggi, altrove.»

Come per la precedente edizione tutta la città sarà invasa dagli spettacoli: la meravigliosa Piazza Duca Federico sarà il “palco centrale” e intorno ad essa ruoteranno parate e spettacoli itineranti nel Centro Storico ma anche allestimenti più intimi in spazi trasformati eccezionalmente in piccoli teatri come i Collegi universitari di Giancarlo De Carlo, l’Orto Botanico, Palazzo Gherardi (ex Tribunale), Palazzo Odasi, Via Mazzini: un vero e proprio Festival diffuso che circonderà lo spettatore in vari momenti del giorno e della sera.

Il primo appuntamento è il 1 luglio ai Collegi Universitari ore 21.30 con VIENI SU MARTE della compagnia VicoQuartoMazzini, uno spettacolo onirico e affascinante dove si immagina un viaggio di sola andata verso il pianeta rosso da parte di un gruppo di volontari, ognuno alla ricerca di un nuovo senso della vita. Tra video proiezioni e scene pervase di surreale comicità, il testo ci porta a riflettere sul nostro stare in questo mondo.

Il 2 luglio in scena una realtà tutta terrena ma altrettanto “aliena”: la ‘ndrangheta e il suo terrificante rapporto con la religione. Il Dio dei carnefici è lo stesso Dio delle vittime? Come possono i boss della più sanguinaria mafia del mondo credersi devoti? Da queste domande è partito Fabrizio Pugliese per ACQUASANTISSIMA: un monologo sconcertante e di grandissimo impatto (vincitore de I Teatri del Sacro 2019), nato da anni di ricerca sul territorio calabrese, in Piazza Duca Federico alle 21.30.

Ritmi di tamburi, personaggi alti tre metri con volti di cartapesta, colorati costumi rattoppati, bandiere e fischietti, fuochi: il 3 luglio alle 21.30 tutto il Centro Storico sarà travolto da una vera e propria FIESTAsudamericana, orchestrata dal Teatro Due Mondi: un susseguirsi di musica, scene teatrali, acrobazie per entrare appieno nell’atmosfera caraibica ispirata ai racconti di Gabriel Garcia Màrquez. L’evento è gratuito.

In scena il 5 luglio a Piazza Duca Federico (ore 21:30) arriva il pirata più famoso della letteratura:  SANDOKAN nella versione de I Sacchi di Sabbia dove la Tigre della Malesia coi suoi prodi rivive i suoi ultimi attacchi imperialisti e la passione per la Perla di Labuan, senza mai alzarsi dal tavolo di cucina ingombro di carote e verdure, armato di scope tra furori all’insalata con pomodori, in capo in un’atmosfera alla cipolla.

La giornata si chiude con il reading MAX COLLINI LEGGE L’INDIE alle 23 in Viale Mazzini: il musicista recita, legge, racconta testi, modi, tempi, metodi e linguaggio di ciò che amiamo chiamare indie e come sia cambiato nel corso di questo decennio

Appuntamento speciale sempre il 5 luglio (ore 18) nel cortile di Palazzo Odasi con la presentazione del volume NEL NOME di Alessandro Zaccuri, un viaggio intorno al nome di Maria spaziando tra letteratura, arte e naturalmente i Testi Sacri.

Tutta al femminile la giornata del 6 luglio con due spettacoli diversi in due luoghi nascosti di Urbino, aperti al pubblico del teatro in collaborazione con il FAI, partner di tutto il Festival che organizzerà delle visite guidate riservate ai suoi soci, i quali hanno anche diritto all’ingresso ridotto a tutti gli spettacoli. Il primo appuntamento della giornata è alle 18:00 all’Orto Botanico con l’attrice-giardiniera Lorenza Zambon e SEMI DI FUTURO. TERZA LEZIONE PER GIARDINIERI PLANETARI dove si narra di semi come astronavi che superano il tempo e si forniscono istruzioni per creare da soli un piccolo orto da passeggio. La sera alle 21.30 si apriranno le porte di Palazzo Gherardi (ex Tribunale) per accogliere la storia di Effie, fragile e scatenata protagonista di IFIGENIA IN CARDIFF, un monologo di commovente intensità che è valso all’attrice Roberta Caronia il Premio Eleonora Duse nel 2018, firma la regia Walter Malosti.

Chiude il festival il 7 luglio una vera e propria serata-evento con il BALERAHUS, spettacolo di teatro-totale dove non è permesso al pubblico di non lanciarsi nei ritmi della mazurka, del tango e naturalmente del liscio.Piazza Duca Federico (ore 21:30) verrà trasformata da Sanpapié e Teatro della Contraddizione in una grande pista di balera con musica dal vivo, ballerini, attori e musicisti per una serata all’insegna del più sfrenato divertimento.

Tutti i pomeriggi dal 1 al 7 luglio poi si terranno delle PARATE per le vie del centro storico, curate dalla Compagnie Romantica di Parigi, con musicisti e attori professionisti (veterani delle parate festival Avignon OFF) insieme agli allievi del CTU.

INDEPENDENCE DAY

In occasione della celebrazione dell’Independence Day, il 4 Luglio si svolgerà nella piazzetta antistante i locali dell’ Associazione Urbino Jazz Club un incontro-dibattito che metterà a confronto due fra le epoche che hanno maggiormente rivoluzionato il contesto culturale, artistico e sociale dell’intera storia umana, ovvero il Rinascimento Italiano ed il movimento chiamato Harlem Renaissance. Fra gli esperti e i docenti che parteciperanno all’incontro, sarà presente il maggior studioso italiano di Harlem Renaissance e musicologo Luca BragaliniRiccardo Conte dell’Urbino Jazz Club e Antonio Corsaro dell’Università di Urbino, oltre ad altri studiosi e musicisti. L’incontro vedrà un primo momento divulgativo, durante il quale verranno esposte da parte degli esperti le origini e gli sviluppi caratterizzanti i due movimenti, ed un secondo dedicato agli interventi e curiosità del pubblico. “La musica continua poi a viale Mazzini alle 19 con un aperitivo musicale, sempre sull’onda dell’Harlem Renaissance, in compagnia della musica di Alex Fattori Duo, In collaborazione con Caffè del Sole – Urbino e L’Host (si ringraziano i commercianti di via Mazzini e l’ass. Volontari per Valbona).

I LABORATORI

Per tutta la durata del Festival si terrà il Laboratorio di costruzione della maschera in cuoio della Commedia dell’Arte con Stefano Perocco di Meduna, mascheraio e scenografo, allievo di Donato Sartori. Ha realizzato maschere per spettacoli diretti da Peter Brook, Michel Bayar, Leo de Berardinis, Carlo Boso. Il laboratorio si terrà tutti i giorni presso gli antichi laboratori di ceramica di Palazzo Viviani (sede dell’Accademia Raffaello), il giorno 7 luglio dalle ore 17 alle 20 verranno esposte le creazioni degli allievi presso gli stessi laboratori.

Il 6 luglio ci sarà il progetto pilota BENVEDERE, un laboratorio di visione dedicato al pubblico a cura di Giorgio Testa per La Casa dello Spettatore. Il titolo del laboratorio BENVEDERE, giocando sull’assonanza con Belvedere, fa riferimento ai modi e ai luoghi (fisici e intellettuali) che rendono la visione dello spettacolo a teatro una esperienza di crescita condivisa. Il laboratorio si struttura in un primo incontro il 6 luglio alle 15.30 propedeutico alla visione di SEMI DI FUTURO, poi alle 19 una cena conviviale con il racconto delle prime impressioni, segue la visione di IFIGENIA IN CARDIFF e infine, il 7 luglio alle ore 10, l’incontro conclusivo dell’esperienza.

UTU: Scuole e università

Il 2 e 3 luglio, all’ombra del platano secolare della città in via Valerio, i ragazzi delle scuole superiori e dell’università vengono chiamati a sperimentare insieme il “gioco del teatro” in un momento di Urbino Teatro Urbano interamente dedicato a loro, coordinato da docenti di liceo e professionisti del teatro. UTU scuole e università ha lo scopo di valorizzare e mettere a contatto alcune esperienze significative di formazione teatrale del territorio marchigiano attraverso brevi performance esito dei percorsi di formazione annuali. Il progetto è realizzato in collaborazione con “Teatro, musica e arte per una formazione permanente” – rete di scuole di Urbino e del Montefeltro.

2 luglio, ore 16: I.I.S. “Raffaello” (Urbino), Non credete a nessuno sopra i trent’anni; Liceo Classico “F. Stelluti” (Fabriano), Sei quadri da Caligola

3 luglio, ore 16: Liceo Scientifico e delle Scienze Umane “Laurana Baldi” (Urbino), Menecmi

Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, Aulularia

E ANCORA…

Spazio alla voglia di giocare il 6 e 7 luglio grazie alle sessioni libere nel chiostro del Collegio Raffaello del gioco di società di Tea Bruno BASTA CHE FUNZIONI basato sull’improvvisazione teatrale. Presso lo Spazio Bernardi in via Mazzini, mostra di maschere in cuoio dei giovani artigiani urbinati di FaMaschere e hub dimostrativo permanente di “Basta che funzioni” (dal 2 luglio). Infine il 7 luglio alle ore 17 alla Casa Natale di Raffaello ci sarà l’inaugurazione della mostra ALBERICO MORENA. DI SEGNO, DI SOGNO, NEL LEGNO a cura di Innocenzo Aliventi e Luigi Bravi.

Il festival URBINO TEATRO URBANO nasce dall’esperienza del CTU- Centro Teatrale Universitario Cesare Questa dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, prima istituzione del genere in Italia, che promuove nuove e più stimolanti metodologie di approccio a forme culturali che coniugano la traduzione interculturale del testo teatrale alla sua messa in scena. Primo esito performativo di questo approccio alla cultura è lo spettacolo DIVINISSIMO, promosso dal CTU. URBINO TEATRO URBANO è un progetto del CTU-Centro Teatrale Universitario Cesare Questa realizzato con il sostegno e il contributo del Comune di Urbino, AMAT, ERDIS, Accademia Raffaello. Con il patrocinio di Università di Urbino, FAI, Girolomoni, Fondazione Ca’ Romanino, EPTA group.

BIGLIETTI

Ingresso spettacolo: 8€; Ingresso under 18 e soci FAI: 5€;

Fiesta e Max Collini legge l’indie sono eventi gratuiti

Biglietti 2 ore prima dell’inizio presso il luogo di spettacolo| cell 3338996348

Prevendite AMAT www.amatmarche.it | 0712072439 – 0712133600

Online sul circuito vivaticket.it

Ulteriori informazioni e prenotazioni info@urbinoteatrourbano.it urbinoteatrourbano.it

direzione artistica | Michele Pagliaroni | direzione@urbinoteatrourbano.it

organizzazione | Monica Bravi, Paola Ricci, Francesco Mutignani | organizzazione@urbinoteatrourbano.it

ufficio stampa | Marina Saraceno | stampa@urbinoteatrourbano.it

IL PROGRAMMA

1 luglio

 

Ore 18:00_Esedra del teatro Sanzio

CERIMONIA APERTURA FESTIVAL

ore 21:30_Collegi universitari di Giancarlo de Carlo

VicoQuartoMazzini

VIENI SU MARTE

diretto e interpretato da Michele Altamura e Gabriele Paolocà

drammaturgia Gabriele Paolocà

scene Alessandro Ratti

light design Daniele Passeri

costumi Lilian Indraccolo

riprese e editing video Raffaele Fiorella, Fabrizio Centonze

tecnica Stefano Rolla

con il sostegno di Officina Teatro, Asini Bardasci, 20Chiavi Teatro, Kilowatt Festival, con il sostegno del MiBACT e di SIAE, nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina”

Nel 2012 è stato avviato un progetto dal nome Mars One con l’intento di costruire una colonia permanente su Marte. Per essere selezionati si doveva postare un video su internet in cui motivare il desiderio di divenire per sempre “marziani”. Le candidature arrivate sono state 202.568.

Ora, cos’è che vogliamo veramente da Marte? Non sarà soltanto l’ennesima trovata per non occuparci del presente? Per distogliere lo sguardo da questa esistenza che scorre tra le dita, e noi lì con l’artrosi? Quando non si può avere la realtà, un sogno vale la realtà, allora ecco che forse Marte è soltanto una metafora, il sogno di un altrove, di una terra promessa. Siamo andati ovunque su questa terra eppure di Dio nessuna traccia. Ma ecco la nuova moda: emigrare su Marte, per riempire un vuoto di senso grande come l’universo.

VIENI SU MARTE parte da questa riflessione e si sviluppa poi in un caleidoscopio esistenziale, uno zibaldone dell’umanità che attraverso diverse storie vuole affrontare il tema della partenza, intesa come scelta o come imposizione, come il moto a luogo che da sempre definisce l’umanità e il suo essere in un disequilibrio costante tra la voglia di cambiamento e il desiderio di affermazione. Un maestro chiamato a insegnare in un piccolo paesino marziano abitato da bifolchi; due sorelle che abbandonano la Terra perché in lite con i genitori; due cattivi ragazzi di provincia che assistono all’esodo dei “negri” su Marte; una vecchia con un marito defunto che ha espresso il desiderio di essere seppellito su Marte; un barbone attore e il suo desiderio di mettere in scena Thomas Bernhard su Marte perché lì finalmente sarà compreso (lui o Bernhard?). E in mezzo a tutta questa umanità c’è il povero marziano, soggiogato attraverso sedute psicanalitiche che lo porteranno a “comprendere l’umano”; perché desiderare l’altrove, ricercarlo costantemente o almeno sognarlo è una prerogativa umana. Per comprendere chi è disposto a lasciare tutto e partire senza possibilità di ritorno verso Marte bisogna essere umani, profondamente umani, con tutte le imperfezioni, le paure, i vuoti e le contraddizioni che sono incise nel nostro DNA.

Raccontiamo di questo in VIENI SU MARTE oppure, più precisamente, dell’uomo che va alla ricerca di una pozza d’acqua dove, specchiandosi, possa finalmente incontrare un marziano.

2 luglio

ore 21:30_Piazza Duca Federico

Ura Teatro

ACQUASANTISSIMA

testo Francesco Aiello, Fabrizio Pugliese

diretto e interpretato da Fabrizio Pugliese

musiche Remo Da Vico

collaborazione alla regia Francesco Aiello

si ringrazia Specchi Sonori di Osimo, Scena Verticale di Castrovillari

spettacolo vincitore de I TEATRI DEL SACRO 2019

Che cosa determina la non contraddizione tra la cultura mafiosa e quella cattolica? Com’è possibile all’interno della stessa Chiesa la presenza di un Dio dei carnefici e un Dio delle vittime? La mafia può contare su miti potenti, riti, norme e simboli di forte presa, senza i quali sarebbe come un popolo senza religione. Grazie a questo i mafiosi hanno costruito un’immagine di se da ‘uomini d’onore’, paladini dell’ordine che fanno giustizia, ma nella loro lunga storia non hanno mai difeso i deboli contro i forti o i poveri contro i ricchi: la mafia è un fenomeno di classi dirigenti, di potere.

In scena è un mafioso stesso a parlare: le storie e fatti sono filtrati attraverso il suo sguardo con l’intento non di condannare, (troppo facile e troppo spesso acquiescente) ma porre domande, spunti di riflessione ragionare e ripensare quella giusta e ‘complessa’ etica religiosa e sociale dove intenzione e responsabilità hanno pari forza e valore. Il testo dello spettacolo nasce da un lunghissimo lavoro di ricerca sulla ‘ndrangheta per sondarne la natura arcaica, la capacità silenziosa di ramificare le proprie azioni criminali, di creare quei legami che ne fanno una delle mafie più rispettate e “sicure” (la ‘ndrangheta ha un numero assolutamente esiguo di pentiti), e per quella commistione di rituali e regole di comportamento interne estremamente complesse, quasi fosse una società parallela a quella ufficiale. Proprio questa sua arcaicità ha generato un personaggio archetipico,  con la caratura di un protagonista shakespeariano che ci consegna uno sguardo spietato e lucido sul presente.

3 luglio

ore 21:30_Centro storico

Teatro Due Mondi

FIESTA

con Federica Belmessieri, Denis Campitelli, Tanja Horstmann, Angela Pezzi, Maria Regosa, Renato Valmori

regia Alberto Grilli

scene e costumi Maria Donata Papadia, Angela Pezzi, Loretta Ingannato

Fiesta è uno spettacolo itinerante che trasforma le strade in una festa di ambiente sudamericano. Ritmi di tamburi, personaggi alti tre metri con volti di cartapesta, colorati costumi rattoppati, bandiere e fischietti, fuochi… Fiesta si avvicina, la gente si prepara a seguire la allegra e fantasiosa parata. Improvvisamente, uno stop: gli spettatori si mettono in cerchio per assistere al combattimento tra un bandito e l’innamorato di Erendira, duello seguito da una corsa scatenata fatta di salti e danze acrobatiche su trampoli… Poi, tutti avanzano di scena in scena: in un insieme onomatopeico di lingue gli attori raccontano delle piccole storie burlesche liberamente ispirate a un racconto di G.G.Márquez, fra le quali quella di un drammatico naufragio, quella del turbolento appuntamento di quattro innamorati, quella di Erendira maltrattata e umiliata dalla nonna per aver incendiato la casa dei padri. Diversi canti popolari e della tradizione anarchica italiana vengono accompagnati dalla fisarmonica e commentano l’azione. Pian piano la città cambia faccia, prestandosi alla sua nuova funzione di scenografia del teatro.

Il Teatro Due Mondi è un gruppo di teatro indipendente di Faenza in Italia. Fin dalla fondazione, nel 1979, ha indirizzato la propria ricerca sui rapporti umani nella società di oggi sviluppando un linguaggio teatrale che permetta una comunicazione diretta ed immediata con gli spettatori.

Perché il teatro, e soprattutto quello in strada, può e deve aiutare a riflettere sui temi più importanti del nostro tempo, facendoci ricordare che certi valori appartengono al patrimonio della vita civile e culturale della comunità.

4 luglio (Independence Day in Urbino)

ore 17:30_ piazzetta di Palazzo Odasi

Conferenza “Il Rinascimento di Harlem”

a cura di Riccardo Conte (Urbino Jazz Club) con Luca Bragalini, Antonio Corsaro.

Un incontro dibattito che metterà a confronto due fra le epoche che hanno maggiormente rivoluzionato il contesto culturale, artistico e sociale dell’intera storia umana, ovvero il Rinascimento Italiano ed il movimento chiamato Harlem Renaissance.

Fra gli esperti e i docenti che parteciperanno all’incontro, sarà presente il maggior studioso italiano di Harlem Renaissance e musicologo Luca Bragalini. L’incontro vedrà un primo momento divulgativo, durante il quale verranno esposte da parte degli esperti le origini e gli sviluppi caratterizzanti i due movimenti, ed un secondo dedicato agli interventi e curiosità del pubblico.

ore 19:00_Viale Mazzini

APERITIVO IN MUSICA

con Alex Fattori Duo

 

ore 21:30_Piazza Duca Federico

Oscar De Summa

SOUL MUSIC

di e con Oscar De Summa

progetto luci e scene Matteo Gozzi

realizzazione scene Maurizio Tell

arrangiamenti musicali Davide Fasulo

produzione La Corte Ospitale

Soul è la storia della formazione di un gruppo di musica soul nella Puglia degli anni ’90. Abbiamo da poco superato quel maledetto decennio così edonistico da dissipare i valori della nostra cultura contadina, che non si è preoccupato di instaurare punti di riferimento per le nuove leve che si ritrovano a seguire, in assenza di altro, ciò che il mercato offre. In modo totalmente intuitivo un gruppo di ragazzi, al centro del nuovo racconto di Oscar De Summa, rifiuta l’andamento del flusso di massa che ha reso tutto “commerciale” – dal vestiario alla musica, dalle letture alle abitudini giovanili – per andare controtendenza, nella direzione opposta, alla ricerca non del nuovo, ma del vecchio consolidato, della tradizione che va scomparendo, scavando tra le leggende di quei cantanti così mitici che hanno posto le basi di tutta la musica rock che si svilupperà negli anni a seguire. Il problema della band sarà quello di trovare un cantante adeguato. Trovata la voce giusta, ben presto i ragazzi si rendono conto che, a discapito dell’affidabilità di questa voce nel momento in cui si esprime, come persona risulta totalmente inaffidabile, sempre in lotta con se stessa e con il proprio demone interiore che non gli permette di vivere appieno la quotidianità e soprattutto le relazioni. Nonostante questa inaffidabilità che frantuma tutte le regole della società e del quieto vivere, o meglio ancora della rassegnazione di tutta la sua generazione, questo “protagonista altro” fa vivere ai componenti della band momenti unici, in cui la speranza di un mondo migliore, la possibilità di realizzarlo attraverso un’azione concreta, diventa possibile, a portata di mano. Anche se ognuno dei ragazzi della band dopo questa esperienza ritornerà alla propria vita, per lo più già segnata dai genitori, già definita a priori, in realtà ricorderanno questi momenti come quelli in cui si sono sentiti totalmente vivi. Per un momento, la passione che vivono, li ha resi liberi.

5 luglio

Ore 18_Cortile Palazzo Odasi

Alessandro Zaccuri

NEL NOME

Presentazione del libro con l’autore

Maria è un nome segreto, un gioiello fuori dal tempo. Mettersi sulle tracce di un nome è sempre un’avventura, non esistono mappe né percorsi prestabiliti. Alessandro Zaccuri inizia questo viaggio da solo, punta il suo compasso sulle Marie dei Vangeli e da lì si muove per scrivere la sua preghiera del nome. Parte da una Maria ragazza senza volto, che balla su una pubblicità degli anni Ottanta, si ritrova con la madre sorridente e sofferente, e passando da Giulietta incontra la Maria di West Side Story, incrocia Borges, Giotto, Lippo e poi Kurtz e Achab, per arrivare infine alla Marie di Le Corbusier sulle vetrate della Notre-Dame-du-Haut. E mentre invoca e ripete questo nome, vive il dubbio, lotta contro i sette demoni e dissemina il suo rosario in luoghi imprevedibili, trasformando il suo e nostro viaggio in una benedizione, invisibile e leggera.

ore 21:30_Piazza Duca Federico

Sacchi di Sabbia

SANDOKAN

Liberamente tratto da “Le tigri di Mompracem” di Emilio Salgari

scrittura scenica Giovanni Guerrieri

con la collaborazione di Giulia Gallo e Giulia Solano

con Gabriele Carli, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Enzo Illiano, Giulia Solano

tecnica Federico Polacci

costumi Luisa Pucci

Produzione I Sacchi di Sabbia/Compagnia Sandro Lombardi in collaborazione con Teatro Sant’Andrea, La Città del Teatro, Armunia Festival Costa degli Etruschi

Con il sostegno della Regione Toscana

“Signore e Signori, buona sera! Perdonate ai nostri rozzi e piatti ingegni l’ardire di esporre su questo indegno palchetto un così alto argomento, come quello che appunto ora vedrete. Può mai questa nostra pedana contenere i vasti mari della Malesia? Che potrebbe inzeppare in questa O di legno anche soltanto le scimitarre che sbigottirono e atterrirono gli inglesi di Labuan?

Oh, perdonateci! Ma se può una semplice cifra su un foglio rappresentare un milione, concedete anche a noi, gli zeri di questa grossa somma, di muovere le forze della vostra fantasia: supponete racchiuse entro le cinta di questo tinello due terribili potenze, che dalle sponde opposte di un rischioso braccio di mare si minacciano! Gli invasori inglesi, coloni a Sarawak e i terribili pirati di Mompracem, giustizieri e paladini dei mari, guidati dall’invincibile Sandokan, la Tigri della Malesia!

Sopperite alla nostra insufficienza con la vostra immaginazione. Fate d’un uomo mille uomini; createvi di fantasia un poderoso esercito. Se noi diciamo navi figuratevi vere navi, e guardatele rincorrersi sfidando le furie dei venti. Sarà il vostro pensiero qui a vestire d’armi i nostri guerrieri, e trasportarli d’un lampo da un luogo all’altro! Riducendo a un’ora di clessidra il passaggio dei giorni e dei mesi!” Shakespeare, Prologo dell’Enrico V, riadattato per l’occasione.

ore 23:00_Via Mazzini

MAX COLLINI LEGGE L’INDIE

di e con Max Collini

Appassionato di musica indipendente prima ancora di diventare uno che la scena degli anni zero se l’è poi mangiata a pranzo e cena con i suoi Offlaga Disco Pax, Max Collini recita, legge, racconta testi, modi, tempi, metodi e linguaggio di ciò che amate chiamare indie e come sia cambiato nel corso di questo decennio. Come alcuni gruppi considerassero il loro punto di arrivo riempire il piccolo Covo club di Bologna per poi ritrovarsi a mandare “completa

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