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Mostra personale di Bruno Radicioni “La Famiglia Urbinate”

Mostra personale di Bruno Radicioni

“La Famiglia Urbinate”

A cura di Lorenzo Radicioni

Urbino – dal 10 marzo al 30 giugno 2024

Hotel San Domenico, Piazza Rinascimento 3

 

A cinquantadue anni dalla prima mostra documentata a Urbino di Bruno Radicioni (mio padre) tenutasi nel 1972 presso il Museo della Casa di Raffaello e dopo una successiva nel 1993 presso la Chiesa cittadina di San Domenico, la città Ducale ospita una mostra personale di arte contemporanea, dedicata al pittore schivo e silenzioso ma che tanto amava ed era attratto dalle bellezze artistiche di ogni tempo della capitale feltresca, culla del Rinascimento italiano. Urbino. Nella bella e storica location dell’Hotel San Domenico di Urbino, ex antico convento silenzioso del XIV secolo, situato proprio davanti al colossale Palazzo Ducale e accanto alla splendida Chiesa di San Domenico, si celebra con questa mostra d’arte antologica il ritorno a Urbino di Bruno Radicioni presentando opere diverse per genere e datazione, realizzate in vari periodi della sua breve vita. Sono opere tutte originali, contraddistinte dallo stile unico del pittore dalle celebri figure umane calve. Figure concepite verso la metà degli anni Sessanta, provocando sgomento e incomprensione in chi le osservava allora, ma che sarebbero divenute le stesse figure che lo hanno fatto conoscere anche a livello internazionale nel mondo dell’arte contemporanea. Sono oggi figure molto attuali nello status della moda senza distinzione di genere, nel primo quarto del XXI secolo. Le figure calve di Bruno Radicioni hanno uno stile inconfondibile, che spicca rispetto qualsiasi altro artista di ogni epoca e nazionalità o di corrente artistica.

Perché la Famiglia Urbinate? L’importanza della famiglia è un valore per ognuno di noi che trascende in ogni epoca essa si colloca, per rimanere un  riferimento verso gli affetti sinceri e materni che ci legano alle nostre origini. La grande Famiglia dell’Arte ancor di più, è composta da tutti coloro che ne hanno fatto, fanno e faranno parte, sia essi dei creativi, degli studiosi o estimatori molto sensibili. Le emozioni che si provano dinnanzi alla bellezza dell’arte, di cui Urbino è indiscussa paladina mondiale, meritano un pieno godimento, in un completo silenzio contemplativo. Come il suggestivo abbraccio alla madre, a casa, al ritorno da un lungo viaggio terreno, l’arte merita ugualmente di essere riabbracciata in modalità metafisica in un epoca dove nulla di più vero come l’arte vi può essere rispetto a tutta la superficialità dei “rumorosi” valori effimeri e voluttuari che distolgono l’attenzione dell’Uomo verso il saper riconoscere e apprezzare il “concetto del bello”.  

Come disse una volta lo storico Alberto Berardi commentando le opere di Bruno Radicioni; “entrare in una stanza dove sono esposte le opere di Bruno Radicioni è come entrare nella sala degli specchi e perdersi al suo interno. Ma sappiamo tutti che a volte perdersi è bello e ritrovarsi poi è meraviglioso!”. Ora io aggiungerei; “…e ritrovarsi in Famiglia è meraviglioso ancor di più!”.

Lorenzo Radicioni

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